I luoghi del cuore dei fiorentini d’Oltrarno: un nuovo itinerario dalla mappa degli host di Firenze

Gli host Airbnb di Firenze hanno realizzato una mappa per valorizzare l’artigianato e i luoghi culturali dell’Oltrarno, collaborando con associazioni e comunità locali, per far conoscere a chi viaggia in città degli angoli speciali e sostenere, al tempo stesso, commercio e tradizioni locali. In questo post vi presentiamo il secondo percorso della mappa, “Fiorentinità d’Oltrarno”, un tuffo nella fiorentinità verace, tipica di questa parte dell’Arno, che ci è stata rivelata da chi, qui, ci è cresciuto: ecco i luoghi più cari agli host fiorentini.

Partiamo dalla visita alla Galleria d’Arte Moderna, uno dei musei presenti all’interno della struttura di Palazzo Pitti. La collezione si estende per ben 30 sale e abbraccia la fine del 1700 e i primi decenni del 1900. Spicca un cospicuo numero di opere di Fattori, noto esponente della scuola dei macchiaioli (anticipazione italiana dell’impressionismo francese). Troviamo infatti l’Autoritratto (1854), Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta (1862), La cugina Argia (1861), Lo staffato (1880), La rotonda Palmieri e il Ritratto della figliastra (1889). Tra gli altri esponenti, sono esposti qui anche Silvestro Lega e Signorini. Poco distante, la Basilica di Santo Spirito è una delle principali basiliche della città di Firenze. Forse non tutti sanno, però, che vanta un magnifico crocifisso ligneo di Michelangelo, scolpito dall’artista a soli 17 anni come ringraziamento per lo studio anatomico eseguito, con la complicità del priore, sui cadaveri provenienti dall’ospedale del convento di Santo Spirito. La chiesa possiede ben 38 altari laterali.   La Chiesa di Santa Maria del Carmine, non lontana, ospita il ciclo di affreschi della Cappella Brancacci, opera rinascimentale fra le più conosciute, decorata da Masaccio e Masolino e poi completata da Filippino Lippi. La chiesa, dedicata alla Beata Vergine del Carmine, sorse nel 1268. Non conosciamo con esattezza la struttura originale: l’ampio complesso del convento attiguo alla chiesa fu, come moltissimi altri monumenti della città, soggetto nel corso dei secoli a numerose distruzioni e ricostruzioni, incendi, bombardamenti, fino all’alluvione del 1966 – che segnò una specie di anno zero per Firenze e tutti i suoi abitanti. Sara Sassai è la proprietaria e la mente che ha concepito gli spazi di La Cité, aperto dalle 9 del mattino fino alle 2 di notte. Ci racconta:

“Qui si può ascoltare un disco, leggere una fanzine punk, bere un caffè o una birra, lavorare, conoscere gente. È un coworking ad alto tasso sociale in cui si respira l’idea del nomadismo come spazio di accoglienza.”

La libreria é centro di questo progetto attorno al quale gravitano diverse attività culturali. La community di Airbnb ha scelto La Cité per numerosi meetup nel corso degli ultimi anni proprio per la forte identità che si respira al suo interno: un luogo fortemente locale, ma che guarda al mondo. Il carattere utilizzato sui biglietti da visita e in libreria è un omaggio alla scrittura araba, una dichiarazione di accoglienza e integrazione.

Il vicino Mad Souls & Spirits si definisce – con una buona dose di ironia – l’”autoproclamatosi migliore Cocktail bar d’Europa e della Micronesia”. Al Mad la community degli host Airbnb si è fermata per un aperitivo e quattro chiacchiere tra amici. Tra i cocktail d’autore il Losco Mule (vodka e ginger beer), Donald is a Trump (bourbon e marmellata di carote) e lo Swedish Meatballs (acquavite, erbe aromatiche, aranciata e “amore”). La simpatia e la cordialità dello staff hanno reso il Mad un luogo frequentato da fiorentini e da viaggiatori, curiosi di sorseggiare i capolavori di Julian e il suo team. Il motto di questa location la dice lunga: #stayMAD!

Lo Studio Galleria Romanelli è imponente, e all’entrata si viene salutati da enormi statue che vegliano sulle stanze e sui corridoi: qui si organizzano corsi di tecnica di scultura, ma la galleria opera anche su commissione – tante, per esempio, le collaborazioni con il teatro – vendendo e restaurando opere. È la stessa famiglia di artisti a portare avanti l’attività da quasi due secoli, fondendo tradizione e modernità. A capo dell’azienda, infatti, ci sono i fratelli Raffaello e Vincenzo Romanelli, eredi della lunga tradizione artistica familiare. Crocevia del quartiere, non poteva mancare la Porta di San Frediano, edificata nel 1300 sulla importantissima via per Pisa. Una giornata nella quale gli occhi si sono riempiti di bello non poteva che terminare sul far della sera con una delle viste più suggestive – e meno conosciute – della città, quella dal Torrino di Santa Rosa. Il nostro percorso in Oltrarno non finisce qui: scoprite qui qual è stata la nostra prima tappa e seguiteci per visitare con noi il nostro prossimo itinerario.